Sulla vicenda della ragazza marocchina al quale il padre ha imposto di non ascoltare la musica a scuola e sulla polemica che ha fatto seguito con le dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord in Consiglio provinciale Marco Cordone, il Sindaco di Reggello Sergio Benedetti ha scritto la seguente lettera:
"Ho letto il comunicato stampa del capogruppo Lega Nord alla Provincia di Firenze, Marco Cordone, che con durezza polemizza con il Sindaco di Reggello per l’aiuto dato alla famiglia marocchina di cui si parla in questi giorni e il cui capofamiglia impedisce di ascoltare musica alla figlia durante l’orario scolastico di questa materia.
In relazione a ciò, voglio far sapere a Cordone e a tutti i cittadini interessati la realtà dei fatti, oltre ogni possibile strumentazione politica: un anno fa questo padre è stato denunciato perché non solo non permetteva alla figlia di seguire musica a scuola, ma perché non la faceva frequentare per questo stesso motivo. E i vari Organi competenti che lo dovevano sapere, penso lo abbiano saputo quindi da ben un anno. Il primo anno, quando la bambina era iscritta alla prima media, le assenze accumulate avevano reso i suoi risultati tali da non permetterne il passaggio alla classe successiva. Dopo la bocciatura, all’inizio del nuovo anno si stava ripresentando la stessa identica situazione, con il padre che aveva cominciato ancora a non farla frequentare. La Scuola di Reggello si è allora attivata per trovare una soluzione in grado di salvaguardare l’alunna e il suo diritto allo studio e ha anche trovato un compromesso, insieme alle assistenti sociali, per permettere che la bambina potesse rimanere in classe. Così si è concordato che la materia di educazione musicale fosse fatta solo a livello teorico da questa alunna, con lo studio della storia della musica e della teoria musicale, indossando delle cuffie che le impediscono di sentire la musica suonata dagli altri ragazzi. In questo modo la bambina frequenta e condivide tutto il resto con i compagni, e con risultati positivi: è lei che si rifiuta in modo addirittura disperato di togliersi le cuffie quando gli altri suonano, e spiego questo non per dare una giustificazione al fatto ma per chiarire che il problema è interiorizzato dalla bambina stessa.
Io non voglio entrare nelle decisioni della Scuola, che sono del tutto autonome, ma ne ero informato e condividevo, come condivido, il suo operato: risolvere i problemi credo che sia il compito che hanno tutti gli amministratori. Voglio però fare una domanda a Cardone, al Partito che rappresenta e a chi dirige la scuola a livello nazionale: se credevano che la soluzione non fosse consona, dove sono stati in questo anno dopo la denuncia del fatto? Perché solo ora si fanno vivi?
Per quanto riguarda poi la casa popolare che il Comune ha assegnato a questa famiglia, faccio presente che si tratta di tre stanze a Vallombrosa che il Comune aveva libere, e che la famiglia era stata sfrattata dalla forza pubblica, essendo in morosità, dopo che il padre muratore aveva perso il lavoro. Hanno quattro figli minori e per il Comune c’è l’obbligo all’assistenza. E’ una famiglia che vive da dodici anni in Italia. Il ministro Brambilla da tempo si fa portavoce per la protezione di tutti gli animali, e per questo ha il mio plauso, e ritengo che anche la Lega Nord sia d’accordo, non avendo mai obiettato. Allora, però, vogliamo trattare queste persone peggio degli animali?
Che senso può avere la preoccupazione di difendere il diritto di una bambina ad ascoltare musica, mentre si vuol mettere la stessa bambina su una strada negando un tetto alla famiglia, o addirittura si pensa di rimandarla nel suo paese d’origine dopo che ha passato quasi tutta la sua vita in Italia? Sergio Benedetti, Sindaco di Reggello"
Redazione di Met
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